Miele sardo, miele di corbezzolo, miele amaro: le denominazioni di questo miele sono numerose. Ma non è certo possibile sbagliarsi nel riconoscerlo. Di colore bianco o ambrato, con tipiche sfumature grigio verdi, è fortemente caratterizzato dall' aroma pungente e dal sapore decisamente amaro, intenso e persistente. La cristallizzazione, se presente, è molto spesso irregolare.
Anche se conosciuto e prodotto sin dall'antichità, solo negli ultimi anni il miele di corbezzolo è diventato un miele famoso, molto ricercato e pagato a un prezzo spesso di due / tre volte superiore agli altri mieli monoflora. Anticamente veniva invece considerato un miele decisamente scadente.
Lo conferma Columella (I sec. d.C.), che nel suo trattato De Rustica (IX.4, 2-7) lo qualifica come il peggiore in assoluto assieme a quello che le api producono raccogliendo la melata di bosco. Cicerone non è da meno, almeno in una citazione che viene spesso a lui attribuita (ma francamente, lo scrivente - per quanto l’abbia cercata - non ne ha trovato traccia). Volendo denigrare il popolo sardo, "colpevole" di aver denunciato la gestione predatoria del governatore romano, non trova infatti di meglio che assimilare la gente sarda al suo miele che, altrove sinonimo di dolcezza, in queste terre diviene amaro ("Omne quod Sardinia fert, homines et res, mala est! Etiam mel quod ea insula abunda, amarum est").
Negli ultimi anni il miele di corbezzolo è stato invece tra i mieli più richiesti dal mercato; un successo, questo, dovuto anche alle presenze turistiche, che hanno contribuito non poco a far conoscere e apprezzare il miele amaro anche all'estero.
Pur essendo un buon miele da tavola, l'alto prezzo e la rarità di questo miele fanno sì che sia utilizzato soprattutto a scopo terapeutico per le sue proprietà antiasmatiche e diuretiche. Entra comunque nella ricette di alcuni dolci tipici sardi (le sebadas, per esempio!) e lo si usa anche sui gelati e nella macedonia. E’ poi utilizzato – con ottimi risultati - per aromatizzare la grappa locale.
Usarlo come miele da colazione non è però molto sensato. Sarebbe come utilizzare un Brunello di Montalcino per fare il brasato o per dare sapore a uno spezzatino. Meglio, molto meglio impegnarsi un po’ nell’accostamento ideale utilizzandolo ad esempio nel classico accostamento con i formaggi di pecora, piccanti e stagionati. Tradizionale è poi l’abbinamento con la ricotta di pecora e l’utilizzo sulla cotenna del porchetto di latte, per indorarla e aromatizzarla.
Ma c’è anche chi – come i produttori di Colonnata – lo consigliano da degustare assieme al loro famoso Lardo.
E' prodotto in tutta la Sardegna, anche se la zona dove si concentrano il maggior numero di apicoltori specializzati nel miele amaro è la Gallura, in provincia di Sassari. La produzione, dato il calendario estremamente tardivo di raccolta di questo nettare (autunno inoltrato), varia molto di anno in anno a seconda dell'andamento meteorologico. Le condizioni migliori per una raccolta abbondante sono quelle di un autunno asciutto che segue un’estate particolarmente piovosa.
Damiano Lucia